Nei secoli passati la fantasia
popolare, aiutata dalla devozione e dalla fantasia del clero, ha
sempre cercato validi protettori per allontanare ed esorcizzare i
tanti pericoli delle attività quotidiane.
All'inizio erano gli dei o divinità
minori a presiedere alla protezione di attività, categorie di
lavoratori, di città, eccetera.
Con l'avvento del cristianesimo e di un solo Dio non era più possibile attribuire a diverse entità divine la protezione di tante diverse categorie.
Fu trovato allora nei santi (anche a seconda delle loro attività e dei miracoli operati durante la loro vita) un baluardo per ogni esigenza, per ogni tipo di lavoratore, per ogni città.
La anedottica della vita dei santi poi fornisce una infinità di spunti da cui poi la fantasia popolare trae spunto per l'assegnazione del patronato.
In particolare, non mancano Santi a
tutela e protezione di chi ha come mestiere la coltivazione dell'uva,
la produzione e la commercializzazione del vino.
San Crispino – Martirizzato
insieme al fratello Crispiniano durante la persecuzione di
Diocleziano, è diventato il patrono degli osti, degli ubriachi e
del vino, perché la sua festa, il 25 ottobre, cade nel periodo della
svinatura ed inoltre si storpia il nome in Graspin (graspo =
grappolo).
San Zeno – Aveva grande
dimestichezza con la viticoltura e dopo la Messa i fedeli andavano da
lui per avere consigli sulla vendemmia e sulla cura al vino novello.
La sua effigie è spesso ritratta sulle etichette di vino ed un vino,
ottenuto con uve Merlot e Cabernet, ne porta proprio il nome.
Nei pressi di uno degli insediamenti
monastici più antichi del Colle di Mammoli (nelle colline morianesi
a Lucca), nei vigneti dell'Azienda Agricola Villa Volpi da più
di mille anni si coltiva uva da vino.
Un luogo pieno di spiritualità, abitato da secoli da vescovi e suore che animano monasteri ed eremi ricchi di icone, affreschi, manoscritti e rarissime miniature.
La tradizione vuole che proprio qui sia sbarcata la Famiglia Volpi prima della la prima guerra mondiale.
A salvare dall’abbandono queste
piante secolari è intervenuto nel 1900 il lavoro certosino della
Famiglia Volpi, sotto la guida del Mons.Giovanni Volpi che assieme al
fratello Paolo Volpi (primo presidente – fondatore dela
Croce Verde di Lucca) che si prodigarono nel ripristinare i
vigneti.
Mons.Giovanni Volpi direttore
spirituale della Beata Elena Guerra e di S.Gemma Galgani
molto impegnato nella vita ecclesiastica veniva spesso a Mammoli
a controllare e consigliare il fratello Paolo su come poter
intervenire nel correggere il vino degustandolo ed osservandolo sia
il colore che l'odore ed il profumo.
Ripeteva spesso a Paolo che:”Un
buon vino è il risultato di una armonia fra una larga gamma di
componenti e la sua bontà è dovuta all'equilibrio di ciascuno di
essi proprio come in una orchestra il risultato è dovuto alla
sinfonia di tutti gli strumenti senza che nessuno prevalga sugli
altri come in un coro durante la celebrazione liturgica”
Oggi come allora l'Azienda Agricola Villa Volpi continua a produrre il vino a Mammoli soprannominato”il Vino del Monsignore”.